Venite a me, voi tutti, che siete affaticati
e oppressi, e io vi ristorerò.
Adorazione Eucaristica
Vª Domenica di Quaresima “Anno C”
Cel. “Dio di bontà, che rinnovi in Cristo tutte le cose,
davanti a te sta la nostra miseria:
tu che hai mandato il tuo Figlio unigenito
non per condannare, ma per salvare il mondo,
perdona ogni nostra colpa e fa’ che rifiorisca nel nostro cuore
il canto della gratitudine e della gioia”. (Colletta)
G. In questa Quaresima ogni domenica ci è stata data una buona notizia: si può vincere la tentazione e la rassegnazione; si può vedere, oltre le croci, la gloria di cui Dio ci fa partecipi; si può confidare nella pazienza di Dio; si può sempre tornare a casa dal Padre; si deve credere che Dio non vuole la morte di noi peccatori, ma la nostra conversione e la nostra vita.
Cel. “Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni: (Gv 8,1-11)
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Parola del Signore.
Pausa di Silenzio
G. Ancora una volta Dio si dichiara a favore della vita dei suoi figli, anche quando la loro insensatezza può averli esclusi da ogni umana considerazione. Un Dio geloso della vita dei suoi figli al punto tale da restituire loro, con il suo perdono, la dignità, l’onorabilità, la vita; annuncio liberante e giudizio su un mondo così spesso spietato e crudele. La Comunità cristiana deve farsi portatrice di questo messaggio, consapevole di essere stata creata da un gesto di misericordia, che la rende debitrice nei confronti di Dio e di ogni fratello. Il perdono diventa responsabilità.
Tutti
Dal Salmo 125: Rit. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. Rit.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. Rit.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. Rit.
Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. Rit.
Pausa di Silenzio
La legge è chiara, non ci sono dubbi. Una donna che va con un altro uomo non merita pietà. Quello che ha fatto è grave: ha tradito la sua famiglia, suo marito, i suoi figli.
Il male che ha commesso deve essere tolto di mezzo. Per questo viene lapidata: perché davanti al male non ci possono essere mezze misure. Gli scribi e i farisei conoscono bene la legge e chiedono a Gesù di applicarla. Senza mezzi termini.
Del resto ci troviamo non in un luogo qualsiasi, ma sulla spianata del tempio, in un luogo sacro. Gesù si sentirà di andare contro la "legge di Dio" proprio mentre si trova nella sua casa?
Della donna e del male che ha commesso, a questa gente non importa nulla; per loro è solo un pretesto, per mettere Gesù in difficoltà.
Dapprima si mette a scrivere, col dito, per terra. Cosa abbia scritto il vangelo non lo dice. Poi lancia il suo avvertimento: "Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei, per ucciderla".
Almeno ora diventano onesti e sono coerenti: uno alla volta se ne vanno tutti, cominciando dai più anziani. Ora resta solo la donna e Gesù; dice S. Agostino: la "misera" e la "misericordia".
Ma Gesù non vuole affatto condannare, non è venuto per questo. E' venuto a portare misericordia, a guarire i malati, per questo lascia libera la donna. "Nessuno ti ha condannata?" "Neppure io ti condanno!".
Ma deve togliere il male, lottare contro il male. Per questo le dice: "Và e non peccare più". Sono le parole più belle e più grandi del cuore di Dio a chi sente tutta la sofferenza dei propri peccati.
Gesù dice a ciascuno: Io non ti condanno. Gesù non è venuto a condannare il mondo, ma a salvarlo; non è venuto per i giusti, ma per i peccatori... Vogliamo imparare tutto l'insegnamento di Gesù mettendoci al posto della peccatrice.
Non dobbiamo avere paura di incontrare Gesù quando abbiamo sbagliato, quando siamo nel peccato, nella debolezza, nella tentazione.
"Ci ama sempre... E' proprio l'unica cosa necessaria che ci possa capitare e che noi dobbiamo cercare: l'incontro con Gesù che prende le nostre difese, ci capisce, ci perdona e ci salva.
La fiducia nella misericordia del Signore deve diventare la luce e la forza di ogni giorno della nostra vita. Sentiamo anche tutta la profondità dell'invito di Gesù: Và e non peccare più.
Su Certi peccati ce la dobbiamo fare e ce la faremo a essere decisi, a tagliare ciò che va tagliato. "Ciò che è male in te, taglialo". Dobbiamo chiedere tutta la forza del Signore e crederci.
Su altri peccati può darsi che facciamo ancora fatica e che ci capiti di sbagliare ancora: anche qui vogliamo chiedere tanta forza al Signore, per tornare sempre a lui, implorare il suo perdono, ricominciare ogni volta con buona volontà: ma siamo certi, con il Signore vinceremo e Lui ci salverà.
Vogliamo imparare tutto l'insegnamento di Gesù, mettendoci al posto dei farisei e degli scribi. Gesù ci aiuta a esaminare la nostra coscienza, a essere onesti e sinceri, a riconoscere che anche noi tante volte facciamo i peccati che denunciamo negli altri e che anzi possiamo essere certe volte noi stessi causa di quei peccati.
Si tratta di depositare i sassi. Facciamo degli esempi: la violenza. Noi puntiamo il dito contro la violenza, ma molte volte noi stessi forse coltiviamo le cause della violenza, il disagio sociale, l'ingiustizia, la cattiva educazione.
L'immoralità: Noi puntiamo il dito contro l'immoralità nei giovani, nelle famiglie, nelle relazioni sociali. Ma forse siamo in parte noi stessi causa di tutto questo, quando si permette una cultura che banalizza e strumentalizza la sessualità, che scardina la fedeltà, la famiglia, l'impegno e il sacrificio.
La politica: si punta il dito contro tanti errori e inadempienze o contro un modo di fare politica che afferma il bene della gente solo a parole ma in fondo non è altro che un cercare interessi personali e di parte. Ma ciascuno di noi deve esaminarsi se ha capito e se coltiva nel cuore quello che Gesù ha detto: Chi vuol essere il primo si faccia servo di tutti, Io non sono venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita.
La religiosità. Puntiamo il dito sulla scarsa religiosità e la scarsa frequenza alla chiesa. O ci scandalizziamo di fronte a tante forme di magia e di satanismo. Ma come presentiamo la religione, come coltiviamo l’educazione religiosa nelle famiglie, come siamo accanto ai ragazzi e ai giovani nella loro crescita, come viviamo la fede noi adulti?
Immigrazione: Spesso diciamo contro gli stranieri e condanniamo certi fenomeni negativi del loro comportamento. Ma in fondo se possiamo sfruttarli lo facciamo volentieri: affitti, lavori...
Di questi esempi ciascuno ne può trovare tanti altri. Si tratta di deporre davanti a Cristo questi sassi che vorremmo scagliare, si tratta di esaminare e convertire il nostro cuore per non essere più gente che giudica, ma gente che prende coscienza dei propri peccati e responsabilità e prende su di sé sull'esempio di Cristo i peccati dell'umanità, per vincerli e portare la salvezza, la grazia, la vita vera...
Tutti
Signore, nostro Dio, aiutaci a capire,
attraverso le parole e i gesti di Gesù,
come spesso noi siamo duri e spietati
con i nostri simili. Ti preghiamo:
rendici nuovi secondo il modello evangelico,
spezza il ciclo del male che ci imprigiona,
fa' che il peccato sia sconfitto, in noi,
dalla fiducia che ci accorda il tuo Figlio Gesù.
Canto:
Pausa di Silenzio
Se ne vanno tutti, cominciando dagli anziani. È calato il silenzio, Gesù rimane solo con la donna e si alza, con un gesto bellissimo! Si alza davanti alla adultera, come ci si alza davanti ad una persona attesa e importante. Si alza in piedi, con tutto il rispetto dovuto a una presenza regale, si alza per esserle più vicino, nella prossimità, occhi negli occhi, e le parla.
Nessuno le aveva parlato prima. Lei e la sua storia, lei e il suo intimo tormento non interessavano. E la chiama Donna con il nome che ha usato per sua Madre. Non è più l'adultera, la trascinata, è la donna.
Gesù adesso si immerge nell'unicità di quella donna, nell'intimo di quell'anima. Ed è soltanto così che anche noi possiamo trovare l'equilibrio tra la regola e la compassione. Immergendoci nella concretezza di un volto e di una storia, non in un'idea o una norma. Imparando dall'intimità e dalla fragilità, maestre di umanità.
«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?»
Dove sono quelli che sanno solo lapidare e seppellire di pietre? Non qui devono stare.
Il Signore non sopporta gli ipocriti, quelli delle maschere, del cuore doppio, i commedianti della fede; e poi accusatori e giudici. Vuole che scompaiano. Come sono scomparsi quel giorno, così devono scomparire dal cerchio dei suoi amici, dai cortili dei templi, dalle navate delle chiese, dalle stanze del potere.
Nessuno ti ha condannata? Neanch'io ti condanno. Gesù adesso scrive non più per terra ma nel cuore di quella donna, e la parola che scrive è: futuro.
E la donna di colpo appartiene al suo futuro, alle persone che amerà, ai sogni che farà. Il perdono di Dio è un atto creativo: apre sentieri, ti rimette sulla strada giusta, fa compiere un passo in avanti, spalanca futuro. Non è un colpo di spugna sugli errori del passato, ma è di più, un colpo d'ala verso il domani, un colpo di vento nelle vele della mia barca.
Va e d'ora in poi non peccare più: risuonano le sei parole che bastano a cambiare una vita! Gli altri uccidono, lui indica passi; gli altri coprono di pietre, lui insegna sentieri.
E d'ora in avanti... ciò che sta dietro non importa più. Il bene possibile domani conta più del male di ieri. Dio perdona come un creatore.
Tante persone vivono in un ergastolo interiore, schiacciate da sensi di colpa per errori passati. Gesù apre le porte delle nostre prigioni, smonta i patiboli su cui trasciniamo noi stessi e gli altri. Lui sa bene che solo uomini e donne liberati e perdonati possono seminare libertà e pace.
Dice a quella donna: Esci dal tuo passato. Tu non sei l'adultera di questa notte, ma la donna capace ancora di amare, di amare bene. E di conoscere più a fondo di tutti il cuore di Dio.
Tutti
Non sono degno, Signore,
che tu entri nella mia casa.
Vedi bene che c'è del disordine.
Non è pronta ad accoglierti.
Avrei voluto per te un ambiente più ospitale
e prepararti qualcosa di gustoso, per trattenerti.
Sono impreparato e perciò ti confesso:
non son degno che tu entri!
Mi piacerebbe tanto che, come facesti una volta
con Zaccheo, tu dicessi anche a me:
«oggi devo fermarmi a casa tua».
Non ardisco sperarlo, non oso domandarlo.
Vedi, Signore: la porta è aperta,
ma la casa non è pronta!
Almeno così a me pare. E a te?
Rimaniamo, ad ogni modo,
a parlare un po' sull'uscio.
È bello ugualmente. Ho delle cose da dirti.
Ho, soprattutto, bisogno di ascoltare
tante cose da te.
Quante vorrei udirne dalla tua bocca!
Ne ha bisogno il mio cuore ferito.
Parla, allora, Signore. Ti ascolto.
La tua Parola è vita per me. Vita eterna. Amen.
( Marcello Semeraro Vescovo di Albano)
Pausa di Silenzio
Canto:
Meditazione
Preghiere spontanee
Padre Nostro
G. La peccatrice esiste perché sa che c’è un peccatore che viene a cercarla. Se l’aria è avvelenata dai gas di scarico è perché non so più fare nemmeno cento metri a piedi. Se le strade sono uno sconcio è anche perché getto per terra il contenitore del gelato che ho appena mangiato. Se i boschi bruciano in estate è perché non ho spento il mozzicone di sigaretta che ho gettato. Se i ragazzi si sono appiattiti è perché in me genitore non hanno veduto né valori, né impegni seri, né coerenza. Dammi il coraggio, Signore, di condannare me, prima di giudicare e condannare gli altri. Fa’ che viva con la certezza che se il buio è penetrato ovunque è anche perché la mia lampada l’ho posta sotto il moggio o ho lasciato che si spegnesse. Sono perciò anch’io responsabile dei mali che sono nel mondo. (Averardo Dini)
Tutti
Preghiera per le vocazioni sacerdotali
Obbedienti alla tua Parola, ti chiediamo, Signore:
“manda operai nella messe”.
Nella nostra preghiera, però,
riconosci pure l’espressione di un grande bisogno:
mentre diminuiscono i ministri del Vangelo,
aumentano gli spazi dov’è urgente il loro lavoro.
Dona, perciò, ai nostri giovani, Signore,
un animo docile e coraggioso perché accolgano i tuoi inviti.
Parla col Tuo al loro cuore e chiamali per nome.
Siano, per tua grazia, sereni, liberi e forti;
soltanto legati a un amore unico, casto e fedele.
Siano apostoli appassionati del tuo Regno,
ribelli alla mediocrità, umili eroi dello Spirito.
Un’altra cosa chiediamo, Signore:
assieme ai “chiamati”non ci manchino i “chiamanti”;
coloro, cioè, che, in tuo nome,
invitano, consigliano, accompagnano e guidano.
Siano le nostre parrocchie segni accoglienti
della vocazionalità della vita e spazi pedagogici della fede.
Per i nostri seminaristi chiediamo perseveranza nella scelta:
crescano di giorno in giorno in santità e sapienza.
Quelli, poi, che già vivono la tua chiamata
- il nostro Vescovo e i nostri Sacerdoti -,
confortali nel lavoro apostolico, proteggili nelle ansie,
custodiscili nelle solitudini, confermali nella fedeltà.
All’intercessione della tua Santa Madre,
affidiamo, o Gesù, la nostra preghiera.
Nascano, Signore, dalle nostre invocazioni
le vocazioni di cui abbiamo tanto bisogno. Amen.
(+ Marcello Semeraro Vescovo di Albano)
Canto: Tantum Ergo
Tantum ergo Sacramentum
Veneremur cernui
Et antiquum documentum
Novo cedat ritui
Praestet fides supplementum
Sensuum defectui.
Genitori Genitoque
Laus et jubilatio
Salus, honor, virtus quoque
Sit et benedictio.
Procedenti ab utroque
Compar sit laudatio.
V Hai dato loro il pane disceso dal cielo.
R Che porta con sé ogni dolcezza.
O Dio, che in questo sacramento della nostra redenzione ci comunichi la dolcezza del tuo amore, ravviva in noi l'ardente desiderio di partecipare al convito eterno del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.
Amen
Elevazione del Santissimo Sacramento e Benedizione Eucaristica. Al termine: Acclamazioni:
Dio sia benedetto.
Benedetto il Suo Santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù
Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.